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MODENA – Al Mata, nuova edizione della mostra "Effimera"

Inaugura sabato 18 marzo alle ore 18, al Mata, lo spazio espositivo di via della Manifattura Tabacchi 83, la nuova edizione di Effimera – Suoni, luci, visioni, a cura di Fulvio Chimento e Luca Panaro e in collaborazione con la Galleria Civica di Modena, che quest’anno propone opere di Carlo Bernardini, Sarah Ciracì e Roberto Pugliese.

La mostra è realizzata con il supporto di Coptip e del Gruppo Fotografico Grandangolo BFI.Effimera giunge dunque alla sua seconda edizione, coerente con l’intento dichiarato dai suoi curatori già nel 2016 e cioè individuare e valorizzare artisti, preferibilmente italiani e con esperienza all’estero, che fanno dell’utilizzo avanzato della tecnologia la cifra stilistica del proprio lavoro.
Un evento espositivo che si propone quale indagine critica in relazione alle ultime tendenze artistiche caratterizzate dai “Nuovi Media”, momento di crescita e di aggregazione a livello nazionale intorno a parole chiave quali arte, tecnologia e comunicazione.

Luca Panaro e Fulvio Chimento, i curatori, hanno strutturato i 500 metri quadri del Mata in tre ambienti distinti.
Punto di partenza di questo “attraversamento” è costituito dalla ricerca sonora del sound artist Roberto Pugliese, mentre l’approdo si identifica nelle installazioni luminose in fibra ottica di Carlo Bernardini, dipanando il percorso fra le immagini fluttuanti degli affreschi digitali di Sarah Ciracì. Tre installazioni ambientali separate ma contigue, che marcano una distinzione linguistica e temporale, e al tempo stesso suggeriscono una linea di continuità all’interno del percorso evolutivo dell’arte. Arte intesa come esperienza totale e totalizzante, in grado di stimolare l’intelletto, ma anche di innescare un corto circuito a livello sensoriale.

Per rimarcare le distinte peculiarità d’approccio i curatori hanno coinvolto artisti appartenenti a tre generazioni differenti, nati negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, che riflettono altrettanti modi di intendere l’interazione tra arte e tecnologia. Il fil rouge che contraddistingue “Effimera” è sempre rappresentato dall’intento di indagare l’arte attraverso le sue componenti immateriali, al fine di far luce sullo statuto attuale dell’opera. I lavori degli artisti di ultima generazione, infatti, si caratterizzano per la spiccata componente effimera legata al procedimento artistico che rispecchia l’epoca nella quale viviamo. Non a caso il nome della rassegna si ispira anche a quello della specie animale che ha vita più breve sulla terra, l’Ephemera, un piccolo insetto acquatico (simile a una libellula) la cui esistenza dura all’incirca un’ora e mezza. Altro assioma fondante di “Effimera” è il constatare come l’unicità dell’opera non sia più un assunto dell’uomo contemporaneo: grazie alle tecnologie di cui disponiamo, ogni copia è riproducibile con la medesima qualità, e quindi è sempre potenzialmente identica all’originale.

La mostra è visitabile gratuitamente dal giovedì alla domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19.30 a partire da sabato 18 marzo fino al 7 maggio 2017. www.mata.modena.it

 

Iniziative collaterali

Per approfondire i temi proposti dalla mostra al Mata sono in programma tre incontri collaterali mirati per dare una visione d’insieme e multidisciplinare su temi d’attualità quali: arte, tecnologia e filosofia contemporanea.
Gli incontri, tutti a partecipazione libera e gratuita, si svolgono sempre di sabato alle 17 al Mata e sono preceduti alle 16 da una visita guidata con i curatori.

Sabato 25 marzo è dedicato a “Arte e tecnologia: dai primi Duemila a oggi”, con intervento di Fabio Cavallucci, dal 2014 direttore del Centro Pecci di Prato. Tra i suoi incarichi recenti: direttore della Galleria Civica d’Arte contemporanea di Trento (2001-2008); coordinatore di Manifesta 7. Biennale europea di arte contemporanea in Trentino Alto-Adige (2008); direttore artistico della XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara (2010); direttore della Ujazdowsky Castle di Varsavia, istituzione per l’arte contemporanea in Polonia (2010).

Sabato 8 aprile sempre alle 17 si presenta il catalogo di “Effimera – Suoni, luci, visioni” (Apm Edizioni, 2017) con la presenza degli artisti. La presentazione darà l’occasione per conoscere dall’interno il lavoro di Carlo Bernardini, Sarah Ciracì e Roberto Pugliese. I curatori Chimento e Panaro, approfondiranno tematiche di attualità con focus sull’arte ambientale e l’editoria in ambito artistico.

Sabato 29 aprile alle 17 ad “Arte e filosofia dell’effimero”, interviene il filosofo Tommaso Tuppini, che insegna filosofia all’Università di Verona, dove è responsabile scientifico del Centro di ricerca Orfeo – suono immagine scrittura. Tiene lezioni e conferenze in vari Paesi europei, negli Stati Uniti e in Brasile. È autore di “Ludwig Klages. L’immagine e la questione della distanza” (Franco Angeli, Milano 2003), “Kant. Sensazione, realtà, intensità” (Mimesis, Milano 2005), “Essere uno, essere due. Eros e bellezza” (QuiEdit, Verona 2009), “Jean-Luc Nancy. Le forme della comunicazione” (Carocci, Roma 2012). È co-autore di “Deleuze e il cinema francese” (Mimesis, Milano 2002) e di “Ebbrezza” (Mimesis, Milano 2014).

Oltre a quelle che si svolgono alle 16 nei giorni degli incontri collaterali (sabato 25 marzo, sabato 8 aprile e sabato 29 aprile), sono in programma due ulteriori visite guidate dai curatori, gratuite e libere, senza prenotazione, per domenica 7 maggio alle 11 e alle 17.

Per info tel. 059/4270657 in orari di mostra oppure sul sito www.mata.modena.it