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[ALTOPASCIO] Pronti a fare causa per difendere la casa  

CAPANNORI. La sua casa è tra quelle a rischio di demolizione. In questo caso non direttamente per l’ampliamento della linea ferroviaria Lucca-Firenze, ma per il progetto collegato al raddoppio stesso di un sottopasso con bretellina a Tassignano. Si tratta della nuova strada di collegamento tra via Chelini e l’area industriale di Carraia, una lunga striscia di asfalto che per essere realizzata comporta il superamento di un “ostacolo” rappresentato da una villetta di colore giallo con piscina immersa nel verde. Di quell’immobile in via del Marginone è proprietario Gabriele Monottoli, il quale si dice pronto a ricorrere alle vie legali per salvare la propria casa.

«Una situazione surreale – spiega Monottoli – la mia casa dovrà essere abbattuta per realizzare una nuova strada. Forse l’unica casa in quella traiettoria, visto che dopo la mia abitazione c’è solo un lungo corridoio di campi che porta dritto a Carraia. Eppure nelle immediate vicinanze, sempre a Tassignano, ci sarebbe un’alternativa: il sottopasso in località a Baccioni per il quale qualche anno fa erano già iniziati i lavori, che poi sono stati bloccati (e che è ancora uno tre scenari presentati dal sindaco Menesini nella recente assemblea coi cittadini). A quanto pare però la via più facile è buttare già casa mia. Andrò per vie legali per tutelarmi».

Monottoli, come per altri diretti interessati, si lamenta della scarsa comunicazione versola cittadinanza: «Non c’è stata informazione, quel poco che so l’ho appreso a marzo dallo stesso sindaco, in via informale al termine del consiglio comunale».

Un’altra casa dal destino incerto è in via della Madonnina a Santa Margherita, segnata di colore arancio sulle mappe (il colore che indica una possibile demolizione in vista del nuovo raddoppio ferroviario). L’edificio che si trova davanti al passaggio a livello di Santa Margherita, è stato anche ristrutturato dai proprietari – che non vivono più lì – per poterlo affittare. E in questo caso il rischio è doppio: vedersi tirare giù l’immobile e perdere il negozio di parrucchiere che si trova sotto l’edificio.

«Un danno lo abbiamo già subito – dicono Tiziana Barsotti, Letizia Barsotti e Anna Luporini, proprietarie dell’immobile – l’appartamento al piano di sopra ha perso il suo valore di mercato ed è difficile affittare da quando si è saputo che la casa potrebbe essere demolita. Inoltre c’è il negozio di parruchiere. Ad oggi non c’è ancora arrivata nessuna comunicazione ufficiale.

L’abbiamo saputo solo partecipando questa estate a un assemblea sui sottopassi ferroviari. Ma non staremo certo a guardare. Stiamo valutando un’azione legale, eventualmente insieme ad altri proprietari della di case che dovranno essere demolite, una sorta di class action insomma».

Fonte: Il Tirreno