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[Lucca] MONTECARLO CHI NON CONOSCE GINO CARMIGNANI DETTO FUSO..

Lucca –

Se passate da Montecarlo, vicino a Lucca, dovete assolutamente fermarvi per conoscere Gino “Fuso” Carmignani, personaggio piuttosto conosciuto in quel territorio.

La sua interpretazione della viticoltura è una delle più originali, schiette e suggestive visioni del mondo enologico che possa capitare di incontrare di questi tempi. Gino è radicato nel territorio di Montecarlo quanto la viticoltura.

Il suo approccio al vino è quasi distaccato. Difficile capire quando escono le nuove annate, impossibile pretendere una coerenza nelle tipologie prodotte e tanto meno la puntualità agli appuntamenti.

E allora? Allora è necessario conoscere Gino, produttore tra i più illuminati della regione.

“Il Fuso” ha promosso la qualità del vino in tempi non sospetti attraverso programmi televisivi realizzati con ironia e rara intelligenza. Si ricordano dialoghi serrati con Veronelli (in bianco e nero), del quale il genio di Montecarlo conserva preziose epistole vergate a mano. In qualche modo “Il Fuso” incarna ancora l’immagine antica della denominazione, quando i vini di Montecarlo primeggiavano in Italia per carisma e qualità.

Lo si può trovare a Montecarlo, a casa, dove ha un agriturismo (si chiama Dal Baffo, altro nickname del nostro…) che è luogo di grande convivialità – menù sempre uguale da 30 anni, da non perdere il mitico pollo fritto – e di solida cultura materiale.

I nomi dei vini di Gino riflettono le inclinazioni della sua anima, le sue passioni. Basti pensare al For Duke – blend di syrah e sangiovese – omaggio al grande jazzista Duke Ellington, oppure al Merlot della Topanera (e qui vi lasciamo immaginare quale sia questa seconda, ma forse prima, passione del Fuso…). Propone anche un bianco che ha chiamato, ispirandosi allo scrittore Mario Tobino, Le idee hanno Sete.

L’abbiamo incontrato per la prima volta nel dicembre del 2009, durante le febbrili giornate e nottate dell’edizione di Vignerons d’Europe a Montecatini Terme: in quella occasione fu un punto di riferimento per tutti, anche grazie al graditissimo omaggio di una damigiana di buonissimo rosso di Montecarlo che si era portato con sé. Lo abbiamo rivisto non più tardi di una settimana fa andando, come oramai da tradizione, a cenare nel suo agriturismo la sera prima della presentazione di Slow Wine a Montecatini: ci ha deliziato alla fine con un Vin Santo di caratello del 2001.

Nel tempo abbiamo capito che l’impronta che all’inizio volevamo dare a Slow Wine, non ancora per noi ancora perfettamente definita, si è giovata molto delle idee e della folle agricoltura praticata dal Fuso, che in fondo nasconde in sé la più savia delle attitudini: l’amore per la vita!

Grazie Gino, se Slow Wine è diventata così bella è anche un po’ merito tuo.

La saggezza del Fuso (omaggio a Gino Carmignani)

 

Fonte Verde Azzurro