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[ALTOPASCIO] Riciclaggio di soldi per il clan Casalesi Appalti mai eseguiti per sei milioni

LUCCA. Nessuna proroga delle indagini. La Dda di Firenze ha chiuso l’inchiesta su presunti lavori pubblici mai eseguiti commissionati dall’Asl 3 Napoli Sud di Torre Annunziata. Una vicenda che nel marzo scorso portò la Finanza ad arrestare 5 persone: 4 imprenditori e un funzionario dell’Asl campana. Per gli investigatori l’Asl avrebbe commissionato lavori mai effettuati per 6 milioni e il denaro pubblico veniva incassato dagli imprenditori, alcuni dei quali ritenuti a disposizione del clan dei Casalesi della fazione di Michele Zagaria, e riciclato in aziende del settore edile a Caserta a Lucca. Per tutti e 12 gli indagati è stato chiesto il rinvio a giudizio.

GLI INdAGATI

Per la Dda due dei registi dell’associazione criminosa erano Alfredo De Rosa, 43 anni, origini casertane e residente a Borgo Giannotti, rappresentante legale, tra le altre, della E.M. Appalti srl con sede a Follonica e Leonardo Piccolo, 43 anni, nato a Casapesenna (Caserta) e residente a Montecarlo, rappresentante legale della FL Appalti srl con sede a Badia Pozzeveri e della OLCA srl unipersonale srls con sede a Montecarlo. De Rosa e Leonardo Piccolo sono stati indicati da collaboratori di giustizia come «imprenditori a disposizione del clan Zagaria, ma non organici»: pronti a fornire un aiuto quando richiesto. L’altro imprenditore di spicco era Feliciano Piccolo, 51 anni, di Caserta. Era titolare di Opera Italia a Borgo Giannotti. Proprio quella società aveva investito nella villa stile Liberty in via dei Salicchi al numero 855 stimata 800mila euro e che fu sequestrata dalle fiamme gialle. Altri sequestri furono operati ad Altopascio: un appartamento e un box auto. Per l’accusa i tre imprenditori – che usavano una trentina di società in Toscana e in Campania, molte delle quali aperte e chiuse a tempo record – attraverso turbative d’asta si sarebbero aggiudicati 50 commesse della Asl 3 Napoli Sud bandite con importi inferiori ai 200mila euro, soglia oltre la quale sarebbe stato necessario imbastire una gara d’appalto. Ma i lavori aggiudicati risultavano avvenuti solo su carta perché in gran parte non venivano eseguiti. E a garantire il meccanismo c’era un funzionario: il dirigente responsabile del servizio tecnico dell’area Sud Asl 3 di Torre Annunziata:

Sebastiano Donnarumma, 63 anni, di Pimonte (Napoli). Chiesto il processo anche per Giovanna Corvino, moglie di Feliciano Piccolo e ritenuta «cassaforte del sodalizio», per il commercialista Oreste Tommaso Capalbo, 63 anni, con studio a Follonica e per altre 4 persone. —

Fonte: Il Tirreno