(Acs) Perugia, 13 marzo 2017 – “I sindaci dei Comuni di Narni, San Gemini, Stroncone, pur titolari di legittimo interesse, non hanno mai domandato di far parte dei procedimenti passati e attuali sugli inceneritori. Cosa che, stando ai dirigenti regionali che hanno partecipato questa mattina all’audizione in Seconda commissione, avrebbero potuto ottenere se solo lo avessero richiesto, giacché ampiamente informati sugli iter in corso. E lo dimostra la protesta generalizzata nella Conca, ma anche il fatto che Italia Nostra e altri soggetti hanno pure presentato puntuali osservazioniâ€. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati.
“Inoltre – prosegue Liberati – i tecnici hanno riferito che il sindaco di Terni non ha mai espresso un parere contrario legalmente valido contro gli inceneritori, a partire dall’impianto Terni Biomassa. E, tanto meno, questi si è mosso entro i 20 giorni previsti dalla normativa. Né è ricorso ai suoi poteri di autorità sanitaria. Al cospetto di Leopoldo di Girolamo, don Abbondio è un coraggioso eroe. La Regione stessa, a metà 2015, aveva già evitato l’assoggettabilità di queste oscene attività alla necessaria Valutazione di impatto ambientale, facilitando il procedimento, de facto favorendo gli affumicatori di professione. Un’altra condotta pubblica vergognosa, tanto più considerando che Terni, sulla carta, sarebbe in piena area di risanamento. Stranissimo che la Regione, evitando la VIA all’impianto di Terni Biomassa, non abbia notato quali siano i vènti prevalenti in quella zona, visto che le emissioni dell’impianto finiranno anche nell’aria e nei suoli dei Comuni limitrofi di Narni, San Gemini, Stroncone, che non hanno mai partecipato alle Conferenze dei Servizi, nemmeno per sbaglio. Dunque, contro la salute dei residenti c’è un gigantesco cortocircuito grazie alle omissive condotte di Leopoldo Di Girolamo; alla mancata VIA da parte della Regione; alla mancata partecipazione al tavolo da parte dei sindaci dei Comuni limitrofiâ€.
“È stato infine riferito – continua Liberati – che, qualora Terni Biomassa ottenesse l’AIA, la scadenza dell’autorizzazione avverrebbe addirittura nel 2027. Sarebbe quindi impregiudicata la possibilità di ricorrere al Tribunale da parte dei soggetti legittimati, così come di intervenire seriamente, con atti incisivi, in qualsiasi momento da parte del sindaco di Terni e pure da parte dell’Asl2. Autorità che tuttora può esprimere un parere negativo anche alla luce della Valutazione di Impatto sanitario presentata lo scorso gennaio, ma anche di tutti gli altri studi fin qui prodotti ufficialmente dall’Istituto Superiore di Sanità (Sentieri) e dalla stessa Asl2, come quello che, nel 2015, aveva calcolato che l’esposizione al polo di incenerimento determina otto morti in più all’anno a Terniâ€.
“Per questi motivi – spiega Liberati -, su istanza del commissario Andrea Smacchi, consiglieri regionali si riuniranno d’urgenza non più a Perugia, ma a Terni, proprio per audire il Sindaco, unitamente ad Arpa e Asl2. Il M5S incalzerà la Regione a oltranza: le comunità non possono rimanere indifese. Autorizzare impianti del genere rappresenta un crimine che può evitare solo Catiuscia Marini, ancor oggi avvolta in un imbarazzante silenzio che odora di manifesta incapacità gestionaleâ€. RED/dmb
Fonte: Regione Umbria