Dopo un lungo periodo di costante e significativa crescita della popolazione, nel 2015, per la prima volta negli anni 2000, la provincia e il comune di Modena perdono abitanti (-722 e -175), registrando un saldo negativo tra nati e morti (-1336 e -447) decisamente in crescita rispetto agli anni precedenti, non compensato, come avveniva in passato, dai flussi migratori dall’estero, in deciso rallentamento (nel 2015 poco più di 1000 persone, nel 2008 quasi 3100). Tali dati vengono parzialmente aggiustati con l’adeguamento dei dati censuari e con il cambio di cittadinanza di molti stranieri che diventano italiani.
Questa la situazione tracciata dallo studio del Cresme commissionato dal Comune di Modena in funzione della costruzione del futuro Piano urbanistico che giovedì 16 marzo è stato presentato in Consiglio comunale.
A questo quadro si aggiunge il progressivo invecchiamento della popolazione: dal 2001 al 2015 gli over 64 anni passano da 130 mila a 156 mila in provincia (+20 per cento) e da 38 a 44 mila nel territorio comunale (+15 per cento): in città quasi una persona su quattro ha più di 64 anni.
In città risultano inoltre presenti 7000 persone in più oltre a quelle residenti, 37 mila persone arrivano da altri comuni della provincia per studio o lavoro e altre 11 mila da altre province italiane, cui si aggiungono flussi significativi nelle strutture ricettive.
Complessivamente le persone in condizioni abitative particolari sono circa 9 mila, di cui oltre 8 mila coabitanti, 700 residenti in altro tipo di alloggi e alcuni senza tetto.
Sulla base del censimento, infine, in città le abitazioni non occupate ammontano a circa 17 mila ma l’analisi delle correzioni anagrafiche e delle presenze per studio e lavoro consente di stimare questa quota in quasi 8 mila abitazioni.