Dopo il primo aggredito a luglio ora un secondo caso con la stessa dinamica in via Micheloni: «Abbiamo paura»
MONTECARLO. Due gatti feriti a colpi di carabina nella stessa zona di Montecarlo. Si chiamano George e Cecio e hanno avuto lo stesso drammatico destino comune a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro: incontrare qualcuno che ha sparato loro, anche a distanza ravvicinata col probabile intento di ucciderli. George, un gatto di razza British di sette chili, da quel terribile giorno di luglio, vive con un proiettile ancora conficcato tra intestino e midollo; Cecio, gatto di otto anni che faceva parte di una colonia, è ricoverato da venerdì sera, giorno in cui è stato aggredito, in attesa che l’ematoma si riassorba e che possa essere operato.
Per lui la violenza non si è fermata al proiettile o ai pallini (ndr: ancora non si sa con certezza) che gli hanno fratturato una zampa: è probabile infatti, che chi l’ha aggredito, gli abbia dato anche un calcio provocandogli un’emorragia interna estesa. Ma George e Cecio, sono gatti vicini non solo nella sorte ma anche di indirizzo: il primo vive in casa con la sua padrona Roberta in via traversa del Marginone, il secondo nella casa di Monica in via Micheloni. Una situazione che ha creato allarme nella zona: pensare che ci sia qualcuno che va in giro con un’arma, probabilmente una carabina, a sparare contro gli animali nei giardini delle case e a due passi dall’asilo nido, non fa stare tranquilli gli abitanti di Montecarlo. «Ieri pomeriggio (ndr: venerdì pomeriggio) mio marito era in casa e ha sentito degli spari. Visto che stiamo in una zona di campagna non ci ha fatto tanto caso. Verso l’ora di cena però, non vedendo il gatto, mi sono un po’ preoccupata. Poi sono uscita e l’ho trovato fuori sul portico: non si muoveva, era bloccato. L’abbiamo chiamato, lui ci è venuto incontro e abbiamo visto che era sanguinante e zoppicava così siamo corsi in clinica».
Dalla radiografia il veterinario si è accorto che nella zampa di Cecio c’è «un corpo estraneo, simile al proiettile di una carabina che però è un po’ deformato». Solo dopo l’operazione sarà possibile dire con esattezza di che tipo di corpo estraneo si tratti. Intanto Monica ieri mattina è andata dai carabinieri anche perché chi ha aggredito Cecio aveva tutta l’intenzione di ucciderlo. «Appena avrò tutte le risposte dalla clinica farò denuncia contro ignoti – dice – mi era già capitato di sentire qualche sparo quando ci sono i gatti in amore e so che a qualcuno qui nel vicinato i gatti non piacciono. Cecio non è in pericolo di vita per fortuna ma fino a lunedì non credo che potrà essere operato. In questi giorni continuerà a essere ricoverato lì con i costi che ne derivano». Lo stesso drammatico destino che ha unito i due gatti ha fatto conoscere anche Monica e Roberta. «Non ci siamo ancora sentite – dice Roberta che sta nella vicinissima via traversa del Marginone – ma ho intenzione di chiamarla perché ho saputo che l’aggressione che ha subito il suo gatto è molto simile a quella che ha avuto George a luglio scorso quando qualcuno gli ha sparato contro con una carabina. Un proiettile di piombo di circa un centimetro ha preso l’intestino ed è finito vicino al midollo. Non è operabile e vive prendendo le pastiglie di cannabis».
Roberta, che vive in una casa colonica con un grande giardino, ha in tutto sei gatti. «Di recente anche un’altra gattina è arrivata con un “foro†nella zampa – racconta – magari è una semplice ferita che si può essere fatta da sola ma chissà . Io comunque tengo gli occhi aperti. I miei gatti non vanno a dar fastidio in giro. Ma qui c’è qualcuno che ce l’ha con questi animali».
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Fonte: Il Tirreno