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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Enti locali: Panontin, la riforma è legge e va rispettata

Fiumicello, 6 mar – “La riforma degli Enti locali va comunicata
meglio, va spiegata ancora. Abbiamo apportato diverse modifiche
alla legge cercando di togliere ogni alibi a chi la contrastava e
per venire incontro alle esigenze operative e politiche dei
territori. Non abbiamo mai smesso di interloquire con tutti i
portatori di interesse convinti del valore della riforma”.

Lo ha affermato l’assessore regionale alle Autonomie locali Paolo
Panontin, oggi, a Fiumicello, durante il convegno organizzato dal
sindacato pensionati italiani (Spi) della Cgil regionale su “La
contrattazione sociale e la riforma degli Enti locali in Friuli
Venezia Giulia”.

“La legge di riforma degli Enti locali, come tutte le norme, può
essere criticabile ma ̬ norma e va rispettata Рha chiarito
Panontin riferendosi in particolare alla fuoriuscita dalle
Unioni territoriali intercomunali dei comuni di Paularo e di
Monfalcone -. In un sistema democratico non possiamo prescindere
da questo assunto. La legge è uno strumento che una comunità
organizzata si dà per darsi delle regole e affida al legislatore
il compito di farlo. Le norme devono essere applicate, altrimenti
siamo nell’anarchia”.

Durante l’evento, dal quale per Panontin sono emersi interessanti
contributi e riflessioni, e a cui hanno partecipato, fra gli
altri, il sindaco del comune di Fiumicello Ennio Scridel, Gino
Dorigo della segretaria Spi Cgil FVG e il consigliere regionale e
presidente della V Commissione Vincenzo Martines, è stata
ripercorsa la riforma in modo puntuale.

“Questa riforma – ha chiarito l’assessore regionale – nasce per
aiutare i Comuni perché non ci sono più le condizioni strutturali
per dare risposte ai cittadini, basta guardare la realtà: 150
Comuni sotto i 5 mila abitanti, un terzo sotto i mille. Oggi è
indispensabile mettersi insieme e operare in una cultura
cooperativa e solidaristica. Parlare di Unione di comuni
significa mettere insieme gli enti per svolgere assieme delle
funzioni e decidere lo sviluppo di un territorio che corrisponde
sostanzialmente all’ambito socio-assistenziale”.

Panontin ha ricordato come in Italia esistono già 536 unioni di
Comuni: “più di 12 milioni di abitanti sono amministrati dalle
Unioni” e perché funzionino, fra gli elementi rilevanti, per
Panontin emerge il ruolo fondamentale sia degli amministratori e
che dei dipendenti.

“Abbiamo declinato sul nostro territorio le migliori esperienze
nazionali – ha ricordato l’assessore – ad esempio quelle
dell’Emilia-Romagna, che ha cominciato questo percorso a metà
degli anni Novanta, ma abbiamo guardato anche a quelle europee
della Germania, dell’Austria, della Svizzera, della Francia,
della Spagna e del Nord Europa”.

L’amministrazione regionale ha cinque anni di tempo per attuare
le riforme strutturali ma è “un tempo troppo breve per una
riforma rilevante come questa – ha osservato Panontin – che
sconta anche il fatto che, per più di un anno, abbiamo dovuto
combattere con i ricorsi al Tar e non li abbiamo promossi noi”.

Sul personale Panontin ha indicato come “la nostra esigenza oggi
è quella di dare risposte alle Unioni affinché si strutturino e
ai Comuni perché possano assumere personale: in questo senso
faremo partire una stagione concorsuale e nel contempo faremo
attingere dalle graduatorie esistenti”.

Rilevante per l’assessore anche la contrattazione sindacale, “un
tema importante di confronto anche per apportare correttivi al
sistema per favorire l’avvio delle Unioni”.
ARC/LP

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia